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GIUDITTA CON LA TESTA DI OLOFERNE

La tela, raffigurante Giuditta con la testa di Oloferne, fu inserita nell’elenco di opere destinate ai Musei Capitolini, stilato da Agostino Tofanelli nel 1812. Portata a Roma, fortunatamente venne restituita alla chiesa di San Pietro nel 1815. Il dipinto, contrariamente ad altre opere di Sassoferrato presenti in San Pietro, non è tratto da opere di Perugino o di Raffaello, ma è invenzione originale. Il tema trattato, caro ai pittori del realismo secentesco, è qui calato in un’atmosfera rarefatta e sospesa. Nulla è conservato delle cruente e drammatiche rappresentazioni di Caravaggio e dei suoi più diretti seguaci. La composizione è riportata a una dimensione di classica compostezza, quasi purista. La Giuditta rientra nel programma iconografico svolto dal Salvi per la Basilica di San Pietro, poiché rappresenta la prefigurazione della vittoria della Vergine sul Demonio.

Tipologia Percorso: 
Foto opera: 
Datazione: 
1639 circa
Autore: 
Giovan Battista Salvi, detto il Sassoferrato
Tecnica: 
olio su tela
Foto mappa: 
Video: 
1efe5Z2LUs0
Beacon Id: 
02-028715
Beacon Name: 
02-028715
Approfondimento - Arte prende Vita: 

Nella sorprendente e teatrale Giuditta con la testa di Oloferne, l’artista si misura con una tematica cara al coté caravaggesco, raggelandola tuttavia in un’atmosfera algida e sospesa nella quale non vi è più eco della sconvolgente drammaticità dei prototipi e la composizione viene riportata a una dimensione di classica compostezza, quasi purista.

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