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MADONNA DEL GIGLIO

L’immagine affrescata della Madonna del Giglio si trovava in una cappella viaria in località Valiano nei pressi del monastero e godeva di una fortissima devozione per un miracoloso ruolo taumaturgico, tanto che papa Urbano VIII, tra il 1642 e il 1643, ne decise il trasferimento nella basilica perugina di San Pietro, in un sacello appositamente costruito. L’opera si può riferire a Giovanni di Pietro detto lo Spagna, un pittore di origine iberica fortemente influenzato da Perugino. Fu molto attivo a Spoleto e nell’Umbria meridionale; particolarmente abile come frescante, eseguì anche importanti pale d’altare come quella per il convento di Montesanto a Todi raffigurante l’Incoronazione della Vergine. In quella tavola, oggi conservata nella Pinacoteca Conunale di Todi, dimostra di conoscere, come del resto Raffaello altro suo importantissimo referente, il famoso prototipo di Domenico Ghirlandaio dipinto nel 1486 per la chiesa minoritica di San Girolamo a Narni. La Madonna del Giglio fu oggetto di tale venerazione che fu replicato diverse volte e non solo a Perugia. La più importante è certamente quella commissionata dall’abate Leone Pavoni, eseguita dal Sassoferrato intorno al 1636, prima del trasferimento dell’affresco staccato in chiesa; si conservano copie anche a Reggio Emilia (San Prospero) e Modena (San Pietro).

Tipologia Percorso: 
Foto opera: 
Autore: 
Giovanni di Pietro, detto lo Spagna (documentato dai primi anni del XVI secolo-Spoleto, circa 1528)
Tecnica: 
affresco
Foto mappa: 
Ordine Opere in Percorsi: 
7
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SI