L’affresco presente nella seconda colonna a sinistra è particolarmente caro alla devozione: raffigura il monaco perugino Pietro Vincioli, primo abate di San Pietro che intraprese la ristrutturazione dell’edificio sacro e il suo adeguamento a monastero nella seconda metà del X secolo, rendendolo definitivamente autonomo dal potere vescovile. Il santo indossa la tipica veste scura benedettina e sorregge con la mano sinistra un libro, forse la Regola; il volto è incorniciato da un’aureola dorata che si staglia su un fondo blu intenso. L’opera va riferita a un collaboratore di Benedetto Bonfigli, artista perugino influenzato dalla pittura di Beato Angelico e Benozzo Gozzoli, ma in contatto anche con Filippo Lippi, che ne giudicò gli affreschi realizzati nella Cappella del Palazzo dei Priori (1455-1461). Il capitello della colonna, in stile ionico con croce greca, è un importante frammento databile all’età tardo-giustinianea: un esempio analogo è visibile nella trifora di ingresso della chiesa di Sant’Angelo a Perugia.