Questo affresco raffigura un episodio miracoloso della vita di san Paolo, avvenuto a Malta dopo il naufragio della nave che lo stava conducendo a Roma. La scena fa parte delle quattro Storie dei santi Pietro e Paolo che adornavano la struttura muraria posta a recinzione del coro della basilica, collocato in origine al centro della navata mediana. Gli affreschi vennero staccati e trasferiti in controfacciata nel 1591 quando si demolì il recinto murario e il coro venne arretrato nella zona absidale. L’impresa pittorica rappresenta una delle prime commissioni ricevute a Perugia da Orazio Alfani (1547-1548) al ritorno da un lungo soggiorno fuori dalla sua città natale. Negli episodi paolini è forse possibile individuare la mano del suo collaboratore Leonardo Cungi, un pittore di Sansepolcro che si fece portavoce della lezione raffaellesca declinandola attraverso le interpretazioni fornite da Perin del Vaga e da Raffaellino del Colle. Le figure, estremamente longilinee e di un’eleganza manierata, sono immerse in un paesaggio accuratamente descritto e nel quale domina un’atmosfera cristallina, accentuata dalle cromie accese e vivaci. Queste peculiarità richiamano una delle opere principali lasciate dal Cungi a Perugia, la straordinaria Ascensione di Cristo realizzata nel 1558 per l’oratorio della confraternita di San Francesco.