STORIE DEI SANTI PIETRO E PAOLO

I documenti di archivio ricordano che Orazio Alfani venne pagato tra il 1547 e il 1548 “per li quadri del coro” raffiguranti le Storie dei Santi Pietro e Paolo. Il pittore si avvalse probabilmente dell’aiuto di Leonardo “dal Borgo” (ovvero Leonardo Cungi originario di Sansepolcro), menzionato in un pagamento del 1556. Il coro della basilica, situato in origine al centro della chiesa, venne smontato alla fine del XVI secolo per i lavori di ristrutturazione guidati da Valentino Martelli; in questa occasione gli affreschi di Alfani furono spostati in controfacciata.

TELERI CON SCENE CRISTOLOGICHE

Terminata la grande impresa del telero della controfacciata (raffigurante l’Albero dell’Ordine benedettino), Antonio Vassilacchi si impegnò con i monaci di San Pietro per la realizzazione di altri dieci grandi tele da porre lungo la navata centrale. Il pittore promise di consegnare cinque quadri perfettamente compiuti entro la Pasqua del 1594; al tempo stesso si impegnò a portare a Perugia i rimanenti cinque solo abbozzati.

LE OPERE DEL SASSOFERRATO E SANT’APOLLONIA

La Sant’Apollonia, raffigurata con il tradizionale attributo iconografico della tenaglia del martirio con la quale le vennero estratti i denti, può essere considerata parte integrante di una serie di tele eseguite intorno alla metà del Seicento da Giovan Battista Salvi, detto il Sassoferrato. Il modello preso a prestito è in questo caso la Sant’Apollonia di Timoteo Viti conservata nella Galleria Nazionale delle Marche a Urbino.

POLITTICO DI SAN PIETRO

Nel 1495 Pietro Vannucci, ormai all’apice della sua carriera artistica, riceve un’importante commissione dai benedettini di Perugia: la grande macchina d’altare dedicata all’Ascensione di Cristo. Non conosciamo l’originaria struttura del polittico, anche se gli studiosi (primo fra tutti Walter Bombe), ne tentarono ipotetiche ricostruzioni.

CRISTO E LA SAMARITANA

L’applicazione in dotazione consente di visualizzare le assenze e, fra queste, Cristo e la Samaritana (oggi al Museum of Fine Arts di Budapest) di Annibale Carracci, autore mancato dei grandi teleri di San Pietro, poi affidati all’Aliense.

THE LAYING OF JESUS IN THE TOMB, A COPY OF THE DEPOSITION BY RAPHAEL FOR THE BAGLIONI FAMILY

Thanks to a recent restoration, it is now possible to read the letters on the hem of the gown of Nicodemus, the man holding Christ by the shoulders. The letters state the date, MDCXXXIX, finally revealing the chronology of one of the most important paintings executed in Perugia by Il Sassoferrato. This painting is a copy of a famous altarpiece by Raphael, which was commissioned by Atalanta Baglioni for the church of San Francesco al Prato, shortly after the death of her son, Grifonetto (1507). The original by Raphael, much desired by Cardinal Scipione Borghese, was sent to Rome in 1608.

LIBERAZIONE DI SAN PIETRO

La scena si ispira al celebre prototipo della Liberazione di san Pietro della Stanza di Eliodoro in Vaticano affrescata da Raffaello, in particolare nella descrizione accurata dell’inferriata traforata e nel forte contrasto luministico creato dalla luce dell’angelo che squarcia le tenebre della prigione. Spiccano le preziosità di alcuni dettagli decorativi, come la corazza del soldato addormentato in primo piano, l’elmo dorato di quello alle spalle di san Pietro e il gioiello che arricchisce le vesti leggere dell’angelo.

LIVES OF ST. PAUL AND ST. PETER

Girolamo Danti, the brother of the better known sculptor and architect, Vincenzo, and the mapmaker, Ignazio, was an important representative of later mannerism and, like Vincenzo, his style was inspired by the dictates of Michelangelo. The sacristy frescoes, which sources attribute to Girolamo, and can be dated at about 1574, are evidence of a knowledgeable assimilation of the teaching of Buonarroti in the powerful and vigorous representation of the figures. The scenes present a lively narrative rhythm as they recount stories from the lives of St. Peter and St.

SAINT HERCULANUS

Saint Herculanus, a particularly beloved saint in Perugia, is also important in the history of the buildings that make up San Pietro. According to Gregory the Great, Herculanus, the defensor civitatis martyred by Totila during the siege of Perugia (549 AD), was first buried in San Pietro. His portrait, justly included in the predella of the great work of Pietro Perugino, is close to that of Saint Constantius, the other patron saint of the city.

SAINT APOLLONIA

The painting of Saint Apollonia, shown with the traditional iconographic detail of the pliers used to pull out her teeth, can be considered an integral part of the series of canvasses executed in the mid-17th century by Giovan Battista Salvi, called il Sassoferrato. The model used in this case is Timoteo Viti’s Sant’Apollonia, now in the national Gallery of the Marches in Urbino.

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