ADORATION OF THE MAGI

Eusebio da San Giorgio was included among the most important pupils of Perugino by Vasari. The single work attributed to him is an Adoration of the Magi in the Church of St. Augustine in Perugia, now at the National Gallery of Umbria. This is the same subject portrayed by the artist on wood panel in the Church of Sant Pietro, for which he was paid by Leonarda Olivieri Baglioni in 1509. The panel was to have been placed in the King’s Chapel, now the Ranieri Chapel, on the left aisle, between the Vibii Chapel and the Chapel of the Blessed Sacrament.

TRASPORTO DI CRISTO AL SEPOLCRO

Grazie a un recente restauro, è stato possibile leggere sul bordo della veste di Nicodemo (il personaggio che sorregge il Cristo dalle spalle) la data MDCXXXIX, che permette di chiarire finalmente la cronologia di una delle opere più importanti realizzate da Sassoferrato a Perugia. La tela costituisce la copia di una famosa pala di Raffaello realizzata su commissione di Atalanta Baglioni per la Chiesa di San Francesco al Prato all’indomani della morte del figlio Grifonetto (1507).

STORIE DI SAN PAOLO E SAN PIETRO

Girolamo Danti, fratello del più noto scultore e architetto Vincenzo e del cartografo Ignazio, fu importante esponente del Manierismo maturo e, al pari di Vincenzo, ispirò il suo stile al dettato michelangiolesco. Gli affreschi della sagrestia, riferiti a Girolamo dalle fonti e databili intorno al 1574, testimoniano una sapiente assimilazione dei modelli del Buonarroti nella potente e vigorosa resa delle figure.

SANTA SCOLASTICA

Santa Scolastica da Norcia, seguendo l’esempio del fratello Benedetto, diede vita al movimento femminile benedettino tra V e VI secolo. Questo è il motivo per cui la santa viene rappresentata con la tradizionale tunica scura, qui, purtroppo, quasi completamente perduta. L’opera subì gravi danneggiamenti in seguito alle fortunose vicende che seguirono al suo furto, avvenuto nel 1916. Riemersa nelle mani di un antiquario, è stata recuperata in stato di conservazione non buono. Anche questa tavola apparteneva al grande polittico realizzato da Pietro Perugino tra il 1495 e il 1500.

SANTA GIUSTINA

La Santa Giustina venne raffigurata da Pietro Perugino in uno degli scomparti della predella del celebre polittico di San Pietro, commissionato nel 1495 e portato a termine nel 1500. Il polittico, smembrato dopo il 1591 a causa di lavori di ristrutturazione della basilica, fu requisito dai francesi alla fine del Settecento e molte sue parti finirono nei musei dipartimentali. La Santa Giustina, portata a Parigi, fu ricondotta a Roma da Canova ed entrò a far parte della Pinacoteca Vaticana.

SANTA FRANCESCA ROMANA E L’ANGELO

Questa piccola tela, raffigurante Santa Francesca Romana e l’angelo, è tra le opere più preziose e intriganti dell’intera collezione d’arte della Basilica benedettina di San Pietro. A lungo attribuita al Caravaggio, è stata riferita da Roberto Longhi a Giovanni Antonio Galli (detto lo Spadarino), un raffinato interprete del linguaggio del Merisi. Dello Spadarino si conserva in Umbria anche un’altra opera, una Cena in Emmaus nella Chiesa di Santa Maria Assunta ad Arrone.

SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA

La Santa Caterina d’Alessandria, rappresentata con la palma del martirio e la ruota dentata, completa la serie delle sante martiri realizzate da Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato per il monastero di San Pietro.

SANT’ERCOLANO

Sant’Ercolano è una figura particolarmente cara alla città di Perugia ma centrale anche per la storia del complesso di San Pietro. Secondo quanto narrato da Gregorio Magno, Ercolano, il defensor civitatis martirizzato da Totila al tempo dell’assedio di Perugia (549 d.C.), ricevette la prima sepoltura proprio in San Pietro. Non a caso la sua effige fu inserita nella predella del grandioso polittico di Pietro Perugino, in stretta relazione con quella di San Costanzo, l’altro santo patrono della città.

SANT’APOLLONIA

La Sant’Apollonia, raffigurata con il tradizionale attributo iconografico della tenaglia del martirio con la quale le vennero estratti i denti, può essere considerata parte integrante di una serie di tele eseguite intorno alla metà del Seicento da Giovan Battista Salvi, detto Sassoferrato. Il modello preso a prestito è in questo caso la Sant’Apollonia di Timoteo Viti conservata nella Galleria Nazionale delle Marche a Urbino.

SAN PLACIDO

La tela di San Placido, insieme a quella di San Mauro, proviene dall’appartamento dell’abate di San Pietro. Un documento del febbraio 1649 ci informa che in quell’anno infatti vengono acquistati 20 quadri per le stanze dell’abate. Nulla di più facile che tra i 20 dipinti ci fosse anche la tela in questione. L’opera riproduce uno scomparto della predella del polittico di San Pietro di Perugino (1495-1500).

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