La tela, raffigurante Giuditta con la testa di Oloferne, fu inserita nell’elenco di opere destinate ai Musei Capitolini, stilato da Agostino Tofanelli nel 1812. Portata a Roma, fortunatamente venne restituita alla chiesa di San Pietro nel 1815. Il dipinto, contrariamente ad altre opere di Sassoferrato presenti in San Pietro, non è tratto da opere di Perugino o di Raffaello, ma è invenzione originale. Il tema trattato, caro ai pittori del realismo secentesco, è qui calato in un’atmosfera rarefatta e sospesa.